lunedì 22 maggio 2017

Le persone sensibili hanno una marcia in più (Rolf Sellin)

Rolf Sellin  è Psicologo Psicoterapeuta e Consulente. Si è formato in Coaching sistemico, PNL, Quantum Psychology e Voice Dialogue.
Ha fondato a Stoccarda l'HSP (Highly Sensitive Persons) Institut, dove propone seminari incentrati sulle tecniche e i metodi da lui stesso elaborati per gestire al meglio l'ipersensibilità e dove offre consulenza individuale.



Ho letto questo libro qualche estate fa, nel 2014.
Ero nel pieno di un periodo, durato anni, in cui mi sentivo diversa da chi mi circondava, e questo mio essere diversa mi veniva quasi imposto come sbagliato, solo perchè in minoranza.

Cercavo una luce, qualcuno che mi capisse.
E questo libro mi ha fatta sentire capita.
E' stata una sensazione dolcissima!

Sentirmi finalmente capita, come nessuno nella vita mi aveva mai fatto provare fino a quel momento, quindi in 37 anni.
Una sensazione che chi non è Ipersensibile (chi fa quindi parte della maggioranza) probabilmente non potrà mai capire.

Ricordo di averlo "divorato" una prima volta, e poi riletto subito una seconda volta sottolineando le parti che mi sembravano importanti (tantissime), e lasciato sul tavolino del soggiorno nella speranza che qualcuno ne leggesse un po' e mi provasse a capire, provasse ad accettarmi per quella che sono, a farmi sentire compresa.

Ma così non è stato...
Quel libro è rimasto lì per molto, a prendere polvere, finchè non l'ho riposto nella libreria, rassegnata... 

Dopodichè è subentrato un periodo piuttosto impegnativo per me, dal punto di vista di mamma di un figlio di 10 anni, ipersensibile, non seguito secondo me a dovere a scuola, didatticamente parlando (...)
E quindi mi sono buttata anima e corpo a seguirlo come dicevo io, in modo che arrivasse alle medie "preparato".

Fino all'autunno scorso...

A quel punto ho ripreso in mano questo libro e pian piano mi ha dato il via a fare ciò che state leggendo in questo blog.

Il libro parte narrando una situazione tipica di un ipersensibile, e poi una seconda situazione, partendo dalla precedente, ma in cui l'ipersensibile usa l'ipersensibilità trasformandola in dono.

Sellin spiega poi come è iniziato il tutto, e cioè in un soleggiato pomeriggio di settembre di alcuni anni fa, in una libreria di Santa Barbara, in California, dove si è trovato per caso in mano il libro "The Highly Sensitive Person" di Elaine Aron...
Sensazione già vissuta a mia volta col libro di Sellin...

Nel libro parla di come sia importante imparare a trovare i propri limiti, non sforzandosi invano di essere quelli che non si è solo per compiacere gli altri, ricordando che chi non percepisce se stesso non può prendersi cura di sè.

Spiega le difficoltà che può avere un ipersensibile nel mondo odierno.
Ne parla anche dal punto di vista scientifico, per quel poco che la scienza ha potuto capirne fino ad ora.

Spiega poi che la psicologia ha a lungo trascurato l'ipersensibilità, concentrandosi più sulle conseguenze, come timidezza, paura, depressione e scarsa resistenza allo stress.

Poi passa a parlare di ereditarietà genetica e di ereditarietà dell'atteggiamento nei confronti dell'ipersensibilità.

Segue poi un test per autovalutare la propria ipersensibilità, e uno per valutare quella dei propri figli.

Parla anche degli High Sensation Seeker, cioè degli ipersensibili alla ricerca di forti emozioni, mettendo a disposizione un test anche in questo caso.

Inizia poi a parlare di quando l'ipersensibilità è vissuta solo come un problema, quindi come ha inizio la lotta interiore. Il primo passo, cioè la rinuncia al proprio corpo, e quindi alle proprie sensazioni, e poi il secondo passo, cioè la rinuncia al proprio punto di vista. Poi il terzo passo, cioè percepire se stessi dalla prospettiva altrui. E infine, un momento, solitamente "il meno opportuno", in cui l'adattabilità non funziona più, e lo si vede in modi "fastidiosi". Spesso però questo porta a cercare di adeguarsi ancora di più, in un "gioco" in cui si è destinati solo a perdere...

Parla poi del periodo dell'infanzia degli ipersensibili, e di ciò che li porta a rivolgere la percezione ancor più verso l'esterno, adeguandosi agli individui meno sensibili.

Passa quindi a parlare di ipersensibili felici, di "conseguenze" per i genitori di bambini ipersensibili, e poi tratta l'argomento degli uomini ipersensibili.

Parla poi di donne ipersensibili, e di quando queste cominciano a richiamare l'attenzione solo quando questa qualità comincia a mostrare i lati negativi, e quindi a infastidire.

Spiega poi come imparare a dirigere la percezione, perchè a volte è la nostra stessa percezione ad indebolirci.

Parla poi di limiti e confini, e di come questi possano darci forza, energia e crescita. Dosare l'empatia, e imparare a gestire bene le nostre energie per non spingerci troppo oltre.

Parla anche di dolori, sintomi e malattie che subentrano quando per l'ennesima volta non siamo "centrati".

Passa quindi a parlare di stress, della sua gestione, e di come alcuni metodi contro lo stress addirittura indeboliscano gli ipersensibili. Spiega di come si dovrebbe ridurre l'adrenalina e favorire l'ossitocina. E di come reagiscono gli ipersensibili quando una situazione diventa davvero dura, cioè sapendo dov'è il salvagente!

Parla poi di come gli ipersensibili pensano in modo diverso, e degli atteggiamenti conflittuali che spesso nascono.

Passa poi a parlare di ipersensibili e lavoro, ipersensibili e rapporti sociali, ipersensibili e vita di coppia.

Infine parla di percorsi terapeutici corretti e percorsi terapeutici sbagliati. Per cosa viene scambiata l'ipersensibilità, anche da molti addetti ai lavori, e dei meccanismi di difesa che scaturiscono dall'ipersensibilità non accettata dall'esterno e non consapevole internamente.

In tantissimi punti del libro propone esercizi per aiutare le persone ipersensibili a capirsi e a vivere meglio.

E' un libro che definisco "un balsamo per il cuore delle persone ipersensibili" e che quindi consiglio, sia a loro, sia a chi per qualsiasi motivo ne conosce una!