Buongiorno!
Inizio giustamente col dirvi chi sono: mi chiamo Stefania, ho quasi 40 anni, madre di 2 figli maschi, di cui uno preadolescente, e sono una HSP, una PAS, cioè una Persona Altamente Sensibile, un'Ipersensibile. Leggendo ho scoperto che questa definizione risale al 1996, da studi fatti negli USA, ma io l'ho "scoperta" solo da relativamente poco tempo, visto che in Italia se ne parla molto molto poco.
E Ipersensibile non è un sinonimo di "persona buona", come alcuni potrebbero pensare, ma l'HSP è un'ipersensibilità di tipo neuronale, un sistema nervoso più sensibile della norma, come vedremo.
Anche mio figlio preadolescente sembra essere come me.
Il più piccolo invece potrebbe essere anche lui un Ipersensibile, ma di tipo diverso... vedremo crescendo...
Io infatti sono un'Ipersensibile Introversa (che come vedremo, grazie a un grande psicologo del passato, Jung, non significa solitaria o misantropa, come molti invece pensano), ma esistono anche Ipersensibili Estroversi.
Chi non è Ipersensibile o Introverso spesso pensa che questo sia un tipo di carattere che dovrebbe essere cambiato e uniformato alla maggioranza.
Io, spinta per anni da chi la pensa così, ci ho provato, per anni appunto, col solo risultato di starci male.
Ero arrivata ad un punto che dicevo "Non so più chi sono! Non so più chi devo essere!"
E mi veniva risposto, giustamente, che dovevo essere me stessa, forse pensando che "me stessa" fosse "come volevano gli altri".
La vera "me stessa" invece l'ho ritrovata leggendo.
Da quel momento ho iniziato ad unire i puntini e a capire.
Da quel momento ho iniziato ad apprezzarmi.
E penso che in Italia ci siano molti Ipersensibili non consapevoli davvero di cosa sia l'Ipersensibilità, che stanno male ogni giorno perchè l'ambiente dove vivono li fa sentire sbagliati.
Credo che dovrebbero prendere consapevolezza di cosa sia davvero l'Ipersensibilità, e di come usarla a loro favore, così da poter vivere una vita serena, senza sentirli sbagliati o non accettati per quello che sono. Perchè davvero, è durissima essere sempre dalla parte "sbagliata". Essere sempre la minoranza che non viene capita o additata come strana, o a volte, dopo tutte le volte che si sopporta in silenzio, quando poi all'ennesima volta si sbotta, si arriva pure ad essere definiti, paradossalmente, impulsivi.
E credo che dovrebbero capire anche i "non Ipersensibili" cosa sia questa Ipersensibilità, perchè mi è stato anche detto che magari molti non sanno che esiste questa "differenza sensoriale". Mi sta bene. Ma allora che se ne parli!
Anche perchè questa sensazione di frustrazione di sentirsi sempre sbagliati poi porta a rabbia e ad incomprensioni sia con le persone "non Ipersensibili", sia con altri Ipersensibili.
Quindi la consapevolezza di sè porterebbe vantaggi a tutti, Ipersensibili e "non Ipersensibili".
Per questo ho voluto provare ad aprire questo blog, per cercare nel mio piccolo una strada per far parlare di più in Italia di Ipersensibilità.
Che ne parlino gli Ipersensibili, per capirsi e farsi capire.
E che ne parlino i "non Ipersensibili" che hanno a cuore qualcuno che invece lo è.
Io ho iniziato leggendo alcuni libri, di cui poi vi parlerò, (e ne voglio leggere molti molti altri), e guardando un video, bellissimo, che, come i libri, mi ha fatto sentire "capita e non sbagliata", e che ora condivido con voi:
Quindi, apriamo la valigia e parliamo dolcemente!
Proviamoci!