Giulio Cesare Giacobbe ha conseguito la laurea in Filosofia presso
l'Università di Genova, dove è stato nominato prima docente incaricato a
tempo indeterminato e poi professore associato. È stato docente di
ruolo di Materie Letterarie nella Scuola Media e ricercatore a contratto
in Storia della Scienza per il CNR.
Ha vinto il premio dell'Accademia Nazionale dei Lincei per le Scienze
Filosofiche. Ha tenuto nell'Università di Genova gli insegnamenti di
Storia delle Matematiche, Storia del Rinascimento, Storia della Logica.
Ha ricoperto da ultimo l'insegnamento di Fondamenti delle Discipline
Psicologiche Orientali. Ha conseguito il Ph.D. USA con specializzazione
in Psicologia e Counseling Psicoanalitico presso la Pneumiatric
University, California.
Ha svolto attività di docente di Psicologia Umanistica presso la
University of the Americas, California, USA. È iscritto all’Albo degli
Psicologi Italiani.
È autorizzato all’esercizio della psicoterapia in Europa e negli USA.
Ha fondato l'Istituto Internazionale di Biopsicosintesi presso il quale
effettua ricerca clinica in psicoterapia dal 1988.
Dal 1999 conduce seminari pubblici gratuiti sulle tecniche antistress
presso il Comune di Genova.
Inizia parlando in generale delle varie personalità di una persona sana: bambino, adulto e genitore.
Spiega poi più approfonditamente la personalità del bambino (che chiede e non è autosufficiente, quindi dominato da paura e bisogno di protezione), quella dell'adulto (che prende ed è autosufficiente, entra in competizione e tende a prevaricare), e quella del genitore (che dà, e si dedica agli altri).
Parla dell'evoluzione psicologica naturale, e quindi di un vaso che va colmato di amore, fino a traboccare, per poi passare a parlare a lungo dello sviluppo e della strutturazione della personalità adulta e di quella genitoriale, e della non strutturazione della personalità adulta e di quella genitoriale.
Spiega, in tutto il libro, anche quanto sia importante, per una persona riuscire a passare a seconda delle occasioni a ciascuna delle tre personalità, senza fossilizzarsi su una sola.
Quindi inizia a parlare delle nevrosi, cioè l'incapacità di attivare la personalità naturale adatta alla situazione ambientale oppure la coazione ad attivare sempre una specifica personalità.
Passa quindi a parlare molto approfonditamente delle specifiche nevrosi, quindi il nevrotico "bambino", il "bambino" camuffato da adulto o da genitore, il nevrotico "adulto" e infine il nevrotico "genitore".
Parla poi di coppie sane, cioè formate da due persone che sanno passare da bambino, ad adulto, a genitore al bisogno, e di coppie nevrotiche, composte da persone fossilizzate su una sola personalità (bambino-bambino, bambino-adulto, bambino-genitore, adulto-adulto, adulto-genitore, genitore-genitore)
Infine parla di una quarta personalità, che è l'evoluzione naturale delle altre tre, che definisce "coscienza", "consapevolezza" o "buddhità", e di cui dice che ne parla più approfonditamente in un altro suo libro.
Dunque, i concetti psicologici che esprime mi sembrano giusti (a parte il punto in cui parla del rapporto tra persone e animali, in cui, a mio parere generalizza troppo). Leggendolo ci ritrovo, in alcuni punti, me stessa qualche anno fa, ci ritrovo amiche perse per strada, conoscenze attuali, parenti... insomma, i concetti (a parte, appunto, secondo me quello sugli animali) sono validi senza ombra di dubbio!
Non mi è piaciuto molto il modo di divagare su alcuni argomenti con un modo di fare che, a me, forse come donna, forse come ipersensibile, forse come donna ipersensibile, hanno dato a volte un po' fastidio... non so se ho "captato" in modo corretto lo "scritto non scritto" o se ho preso un abbaglio io... però, ecco, alcuni punti mi infastidivano un po'... ma potrebbe essere appunto la mia ipersensibilità a farmelo "sentire" così... infatti se provo ad immedesimarmi in una qualsiasi delle persone non ipersensibili che conosco, in base alle esperienze passate, credo che loro mi direbbero che non provano la stessa sensazione.
Diciamo che dai titoli ci sarebbero un altro paio di libri di questo autore che potenzialmente vorrei provare a leggere, ma al momento mi prendo uno stop e passo momentaneamente ad altri autori. Ci tornerò, credo, perchè appunto i concetti li trovo interessanti... il modo di porsi mi piace meno... però, vabbè, più avanti magari ci torno.
Per i concetti che esprime comunque lo consiglio.